Su scenari dalla ritmica più pulsante si costruisce il secondo album della band bolognese, tra suoni preziosi che trasportano in un vortice psichedelico
Torna il folk-rock acustico dalle intenzioni psichedeliche dei Paolo Doesn’t Play With Us con “Muffled Heart Sounds”, un secondo lavoro sulla lunga distanza che, rispetto a quanto già fatto con il debut album “Reversal of fortune”, pone ancor più l’accento sulla dimensione ipnotica delle melodie. La formazione bolognese risente in buona parte delle sonorità folk e acustiche a cavallo tra gli anni 90 e il primo decennio del nuovo millennio, che rilegge però con la curiosità di chi non si limita a seguire degli standard ma cerca di ritagliarsi con lucidità e determinazione un proprio stile personale, rendendo così il sound più moderno.
Già i tempi dispari dell’iniziale “Mother” spalancano l’interesse nei confronti dell’universo sonoro di questo album, con chitarre battenti che mettono in chiaro sin da subito l’attenzione che i PDPWU ripongono prima di tutto sulle ritmiche dei propri brani, cercando di sfuggire alla consuetudine senza però perdere l’attrattiva e il coinvolgimento dell’ascoltatore. A ribadire la ricerca sonora giungono inoltre le curatissime armonie, che legano tra loro i diversi strumenti e che raggiungono l’apice con le linee vocali dai molteplici colori, e l’interesse nei confronti di timbri etnici e strumenti dagli accostamenti inconsueti (“Behind the curtain”, “This rain” e “Shade of depth”).
“Muffled Heart Sounds” diventa così un viaggio che, spinto da pulsanti motori psichedelici (di cui sono emblema “Another land”, la già citata “This rain” e “River”), trasporta verso orizzonti sempre nuovi “per dare nuovi significati a ogni momento e deliziarsi di sapori mai provati”, come racconta il gruppo nella presentazione di questo disco, un album che sa stupire davvero senza troppo compiacersene e riesce a mostrare il talento spontaneo e la naturale eleganza di questa band ricca di risorse.
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La recensione Muffled Heart Sounds di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-30 14:08:35
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