Riscoprire la memoria cantando
Ci sono stati momenti storici in cui l'Italia se l'è, per dirla malamente, veramente vista brutta. E spesso e volentieri, oltre a stringere i denti, si è messa a cantare o quantomeno a comporre canti e canzoni. Ecco, in questo modo, si potrebbe riassumere il disco Canti Rossi di Rocco Rosignoli, album patrocinato dall'ANPI. Il disco è interessante perché il cantautore di Parma recupero, arrangiandoli in modo contemporaneo e vagamente rock, canti e canzoni della nostra tradizione. Ci sono quindi i canti partigiani certo ma anche le canzoni scritte durante la Prima Guerra Mondiale, come la bellissima Gorizia, per noi la canzone più carica di pathos e anche meglio realizzata da Rosignoli.
Il disco, come vi dicevamo, è un disco importante dal punto di vista storico e memorialistico, perché ci fa ricordare chi siamo e, forse, chi saremo e poi perché, cosa non trascurabile, è pieno di belle, bellissime canzoni. Anche la quinta traccia, per esempio, Epitaffio 1919 è un vero e proprio capolavoro. Non c'è solo memoria patria, ma anche canti europei. Infatti oltre all'inedito Gappisti, vi sono all'interno dell'album anche le traduzioni di Grabschrift 1919, epitaffio per Rosa Luxemburg scritto da Bertolt Brecht e musicato da Kurt Weill e quella di A las mujeres, canto della guerra civile spagnola, tradotto con Alle donne. Insomma, pare evidente come sia un disco veramente importante no?
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La recensione Canti Rossi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-20 00:00:00
COMMENTI (1)
disco importante, recupero storico, passione...e non poca