Il bello de Il Triangolo è che sanno rinnovarsi ad ogni nuova uscita pur mantenendo intatta la loro firma, quella ormai nota formula in cui mescolano ingredienti anni 60/70 con suggestioni pop-rock più moderne dando vita a melodie intense, ritmi irresistibili e testi fatti di immagini semplici dalla poetica incisiva ed efficace. Con questi presupposti la scrittura di Marco Ulcigrai e Thomas Paganini si rinnova anche in questo terzo LP, “Faccio un cinema”.
La freschezza e la spensieratezza in salsa vintage che avevano travolto chiunque si fosse imbattuto nelle note di “Tutte le canzoni”, il loro album d’esordio del 2012, si è un po’ persa per strada per cedere il passo a nuovi stimoli che sempre più stanno dirottando la band verso la loro naturale evoluzione artistica con maggior consapevolezza. Se nel secondo album, “Un’America”, uscito nel 2014, questa evoluzione spingeva più sul pedale del rock, con registrazioni in presa diretta ad accrescere la naturalezza e l’aggressività del sound, in “Faccio un cinema” i due artisti di Luino danzano su suoni più leggeri, confrontandosi soprattutto con l’attuale it-pop. Tra egregi risultati (in primis “Il giorno sbagliato”, con alcune affinità con La Municipàl) e qualche raro appiattimento (“Siamo diversi” che ricorda un po’ i Thegiornalisti), questo lavoro evidenzia comunque la sopraggiunta maturità del combo, che si sguinzaglia soprattutto nei contenuti (come ad esempio nel cantautorato elettronico di “Ivan”) e nei ritornelli catchy (su tutti quello di “Appunti”).
In alcuni momenti di questo disco sembra che la band stia perdendo un po’ la propria personalità per associarsi (volontariamente o involontariamente) ad un filone musicale più ampio e definito, ma dati i loro presupposti questo potrebbe essere solo un ennesimo passo di quel cammino “triangolare” mirato a declinare in quanti più modi possibili la loro magica firma dall’irresistibile sapore beat.
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