Un gran bel disco che racconta la solitudine con arte
The Collapse of Matter and Time, la traccia numero otto di questo Scenes From the Sublime è un po' la cartina di tornasole ma, servirebbe dire, di tornatenebra, dell'intero disco di NERATERRÆ. Già perché il lavoro di Alessio Antoni ha una portata evocativa molto forte che nell'ottava traccia trova il suo giusto compimento. Leggendo quanto lo stesso producer scrive a proposito di questo disco non possiamo non trovarci d'accordo con lui: ode alla bellezza, all’indescrivibile, alle menti in grado di canalizzare il sublime. Un’accattivante e contemplativa esperienza aurale in grado di guidare l’ascoltatore attraverso dense atmosfere distopiche verso visioni oniriche di delicata magnificenza e scenari ultraterreni che trascendono spazio e tempo.
Ed ecco allora che le atmosfere distopiche unite alla già citata ode alla bellezza si fondono e si uniscono in maniera ottimale in The Collapse of Matter and Time, una cavalcata di ambient oscura come una notte senza stelle e piena zeppa di rumori, echi e evocazioni inquietanti. Infine il ticchettio finale è veramente un tocco di classe.
Se qualcuno cerca un poco di serenità in questi giorni cupi non la troverà in tale album. Tuttavia per chi, come noi, ha necessità anche e soprattutto di sprofondare ancora per poi risalire, un po' come in un processo alchemico, al bianco della luce di un nuovo sole, questo racconto della solitudine in musica è proprio quello che ci vuole. Con quel tocco di riferimenti artistici a profusione che tanto ci piace.
---
La recensione Scenes From the Sublime di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-01 08:04:02
COMMENTI