‘Magic America Stoner Again’, diceva qualcuno all’epoca delle ultime elezioni negli Stati Uniti, giocando su un'inquietante somiglianza tra il futuro presidente Trump e il rosso padrino dello stoner Josh Homme; dagli USA non arrivano grandi notizie e Josh è passato perlopiù a fare altro, ma intanto ci possiamo ascoltare questo esordio sulla lunga distanza del trio toscano Caluvia, fedele a una genuina tradizione stoner/psych quanto più 90’s e americana possibile. Quello delle 8 tracce di in ‘Insane’ è uno stoner in cui la vena doom e psichedelica delle degenerazioni (il termine è chiaramente non dispregiativo) successive del genere è presente ma tenuta al guinzaglio, mentre galoppano a briglia sciolta groove pestoni e riff blueseggianti, immersi nella fangosa atmosfera grunge da cui tutto è nato ormai quasi trent’anni fa. Volendo giocare a tracciare alberi genealogici, in quello dei Caluvia c’è lo stoner polveroso di Kyuss, e Fu Manchu, i groove metallici e l’impeto post-hardcore degli Helmet (Flip Out), ma anche l’hard blues/garage che a fine decennio sarebbe confluito nel calderone dell’indie rock (Bully’). C’è materiale in abbondanza per scapocciare dietro ai riff più pesanti, perdersi nelle ripetizioni mantriche e nelle dilatazioni (Evil), ma anche per seguire le melodie e linee vocali che la fanno da protagonista in diverse tracce, dal tasso abbastanza alto di testosterone (Insane, Flip Out). Il tutto è eseguito in maniera istintiva e spontanea, un’esecuzione genuina che restituisce l’ignoranza dello stoner rock nella sua dimensione garage, e si prende qualche libertà ritmica nei rallentamenti e nelle ripartenze improvvise, senza però lesinare troppo sulla qualità dei suoni, grezza al punto giusto.
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