Ci sono canzoni che funzionano grazie a complessi giochi di arrangiamento e produzione e che si reggono su mille effetti e strutture elettroniche imprescindibili e poi ci sono canzoni che funzionano anche spogliate di tutti questi elementi, rette da semplici giri di accordi piuttosto classici e melodie agrodolci che si potrebbero cantare tranquillamente in spiaggia intorno ad un falò accompagnati soltanto da una chitarra. Le canzoni di Matt Confusion fanno inesorabilmente parte di questo secondo gruppo.
Con “Tryouts” l’artista lombardo giunge al suo quarto lavoro sulla lunga distanza come solista (escludendo quindi le sue produzioni con i Confusion Is Next) e ascoltando le otto tracce che compongono questo disco ci si rende conto infatti di quanto la continua ricerca di un sound caratteristico stia conducendo il cantautore ad una dimensione sempre più personale, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali. Come avevamo già notato in “Satori, take me away” e in “Else”, gli ingredienti sono colti a piene mani dalla tradizione folk, blues e rock principalmente delle terre anglofone ma la particolarità di Matt Confusion è quella di rileggere la tradizione saltellando con disinvoltura tra le diverse epoche, con ispirazioni che vanno dai primissimi anni 60 fino alla fine degli anni 90, senza perdere di coerenza. Nell’album troviamo infatti brani dagli orientamenti diametralmente opposti – ad esempio il sensuale blues di “Shoes” da un lato e l’indie pop leggiadro di “Hole” dall’altro – eppure in tutti si nota chiaramente lo stile del nostro, intimo e autentico, con chitarre che si sovrappongono e ritmi che sorreggono le strutture in maniera curata ma mai artificiosa.
“Tryouts” è insomma un disco fondato su talento, buone idee e spontaneità che sa fare benissimo a meno di fronzoli e orpelli.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.