Storie di ordinaria sfiga accompagnate da saliscendi musicali: Sputi Sui Muri ci regala un bell'episodio di musica demenziale
All'alba degli anni '20 c'è gente che continua a credere e ribadire l'importanza della musica demenziale nel panorama italiano, ora più che mai c'è bisogno di una sferzata di buon umore, dati i ben noti sviluppi sul piano sanitario internazionale: in tale contesto, Sputi Sui Muri (che già dal nome è un programma) pubblica il proprio disco d'esordio intitolato con un eloquente “No, grazie”.
Un rifiuto cortese lungo undici brani (tre dei quali sono skit di transizione) dove la musica in battere e levare (che rientra nei gusti del progetto artistico, citando la biografia) accompagna i testi che parlano, col giusto gradiente surreale, di vita quotidiana e relative sventure. Sembra quasi un melodioso storytelling degli scazzi che possono capitare a giorni alterni a chiunque, e si finisce per empatizzare restando incuriositi da cos'altro può andare di male in peggio.
Nel complesso, il disco risulta gradevole e riesce a catalizzare bene l'attenzione attraverso saliscendi musicali e performance vocale dal pigli recitativo. Da Bergamo, Sputi Sui Muri può diventare una nuova, bella realtà della musica demenziale: ad un cordiale “No, grazie” io rispondo convinto “sì, ancora!”.
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La recensione No, Grazie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-13 20:52:05
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