Cuordileone esordisce con un disco micidiale, ipnotico. Da paura.
Uno sguardo fuggente a quello che c'è fuori, per carpirne alcuni preziosi dettagli, per vedere se c'è ancora da aver paura. Riportare nel guscio i piccoli estratti di ciò che si è potuto vedere dalle veloci escursioni. Nicola Cappelletti, in arte Cuordileone, cerca stracci di vita nella musica; da cinque anni lo fa da solo, e finalmente ha deciso di trascrivere in un disco quello che ha visto, quello che gli strumenti gli hanno permesso di catturare.
"Excerpts from Outer Life" è il nome di questa raccolta di scorci, pensati da una mente brillantissima, suonati e arrangiati in modo eccelso. L'anima del progetto, il nucleo intorno a cui tutto questo gira, è il violino; protagonista assoluto, disturbatore professionista di tutti i generi che vengono lambiti da Nicola (impegnato anche al basso e alle programmazioni) e dai suoi accompagnatori: Samuele Bucelli alla batteria, presenza stabile; Roberto Tomassi alle chitarre, presenza sporadica; Riccardo Catria al flicorno, comparsata, in un solo pezzo.
Ma che cosa c'è nella vita là fuori? Ci sono belve, si mormora di un'apocalisse; ma soprattutto ci sono codici indecifrabili, lettere puntate, messaggi che non ci è concesso di comprendere. Il violino volteggia in maglie ritmiche che evocano quasi sempre danze. Danze diverse per intensità, provenienza e passione; danze elettroniche e tribali. Sacrifici e discoteche. Sacralità e mondanità; sono fuse insieme finchè qualcosa non porta a uno strappo violento.
Definire un cuor di leone qualcuno che pecca d'audacia, che ha coraggio da vendere, è cosa d'altri tempi, un modo di dire un po' vecchiotto. E Nicola Cappelletti è sicuramente qualcosa di più di audace. Se ne strafotte degli schemi, attraversa col rosso, spintona a suon di cambi di registro e passa senza chiedere permesso. E fa bene, fa dannatamente bene. Perchè partendo da quattro corde e un archetto è arrivato a imbastire tutto questo ben di Dio di musica suonata, di chi ha studiato, ma che fa sì che il pavimento si rompa quando la si inizia a ballare.
Non un secondo di questa mezz'ora spaccata è di troppo. Si tratta di un disco prezioso, come se ne sentono pochi, la cui punta di diamante sta sicuramente al centro. "L.E.F." (una delle tracce dal titolo indecifrabile) e "Japan" sono una doppietta micidiale. Passionali e scomposte, da impazzire. Anche se la punta emotiva arriva alla fine, con "Outer Life", dove tra distorsori e note strangolate, fa la sua comparsa Elia Billoni aka Dino Fumaretto.
Alla fine di "Excerpts from Outer Life" si ha la sensazione limpida, nitidissima, di aver ascoltato qualcosa di grande, oltre che ambizioso. Il frutto di un matto artigiano ed elettronauta che ci lascia così, con un basso modulato in dissolvenza.
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La recensione Excerpts From Outer Life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-06 00:31:24
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