The Art Of zapping Volume 3 2005 - Rock, Alternativo

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Davvero azzeccato il nome del gruppo in questione: The Art Of Zapping, l’arte dello zapping. Qui però, al posto del salto da un canale televisivo all’altro, si salta da un suono all’altro, da un genere musicale all’altro. Ed incredibilmente il risultato appare lineare e non disomogeneo come potrebbe sembrare all’apparenza. Rock elettronico, reggae, crossover, house, indie-rock.

Tutto questo e ancor di più in “Volume 3” dei torinesi TAOZ. Un combo attivo da molti anni, alla costante ricerca del contrattino discografico che metta in luce le capacità di Roby Vitari e soci. Finalmente, aggiungerei. Già perchè qualche anno fa, quando ascoltai per la prima volta un loro demo, rimasi talmente sorpreso dalle idee, dalla carica, dalla bravura dei Taoz che mi stupii del fatto che non fossero ancora stati “arruolati” da qualche bravo discografico. Ora che ho per le mani “Volume 3” continuo a pormi la stessa domanda.

La band viaggia abilmente in sonorità dai colori diversi e pare trovarsi a suo agio in ogni vestito sonoro indossato. Voci pulite o ruvide, linea melodica seducente o martellanti battute. In ogni caso è sempre ottimo il risultato. Tutte le dieci tracce meritano menzione. Il rock elettronico di “Rollercoaster”, a più voci, che torna in versione house per dancefloor al termine dell’album. Il reggae morbido di “Mastersilver”, il rock di “Bob”, cantato dalla vocalist Simona Rizzo, una sorta di bimba monella che gioca a fare l’adulta. L’indie-rock tra X e Strokes di “Not enough”, l’elettronica soft di “Ministry of myself”, un tocco di classe con i suoi toni pacati e la sensualità a mille. Senza contare l’house-rock spasmodico, invitante, di “Who’s next” o i toni epici di “Chromosomes”, un viaggio tra U2, Simple Minds e Depeche Mode nella loro impronta più intensa e passionale. Continuando nelle citazioni, come non rievocare, ascoltando “Bravenewstar”, le bucoliche atmosfere loureediane del magico periodo di “Magic and loss”, “Songs for Drella” e “New York”?. C’è poi l’amico Caparezza, a duettare con i Taoz nell’adrenalinica “Come quando fuori picche”. E gli amici sono tanti. Oltre al rapper di Molfetta, in “Volume 3” hanno dato il loro contributo Davide Tomat dei N.A.M.B., Diegone dei Medusa, Max “JRM” Jovine dei 99 Posse, Max Bellarosa dei Fratelli Sberlicchio e G.U.P. della Clinic of Sound. Tutti a supportare un disco colorato, vivo, raggiante e dalle emozioni assicurate.

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La recensione Volume 3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-11-08 00:00:00

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