Le note del pianoforte di Grimaldi guizzano, volteggiano e si posano delicatamente rievocando i movimenti del tempo e dei ricordi
Raffaele Grimaldi è uno dei pianisti e compositori italiani più apprezzati anche all’estero. Con “M•O•S•A•I•C” l’artista torna ad approcciarsi alla musica per pianoforte dopo essersi dedicato ad opere liriche e strumentali (per solisti, da camera e per orchestra) nonché aver sperimentato forme di musica contemporanea per installazioni e composizioni multimediali. Questo nuovo lavoro, inoltre, è il primo tassello di una trilogia pianistica in cui “ogni album sarà caratterizzato da un approccio compositivo e sonoro differente”, come spiega nella presentazione.
Come minuscoli pezzi di un mosaico, in questo album le note del pianoforte dipingono quadri introspettivi legati principalmente al passato e ai ricordi, che Grimaldi ricompone con grande sensibilità e attenzione alle diverse sfumature cromatiche con cui giustappone temi e armonie per rievocare emozioni differenti. L’attenzione al “fluire del tempo” è evidente già nella scelta dei titoli di questo lavoro, che si districano tra i “ritorni”, i momenti di “passaggio”, gli sguardi nostalgici che riempiono i vuoti delle “distanze” o le “impressioni” delle esperienze vissute che riecheggiano nella mente. Ma lo sguardo a ritroso nel tempo non è solo un languido soffermarsi sul passato bensì un modo di rendere più vivo e caldo il presente guardando con speranza al futuro, per questo lungo i 7 brani di questo disco si passa con disinvoltura dall’energia creativa e il fermento gioioso alla stasi riflessiva e a delicati momenti di intimità, talvolta anche all’interno della stessa composizione, come avviene negli oltre 7 minuti dell’intensa “Distance”, che attraversa le distanze travolgendo con le sue istantanee in movimento, ancora vivide e pulsanti.
Insomma con “M•O•S•A•I•C” il compositore campano racconta appassionatamente piccole grandi scene introspettive attraverso le note ora guizzanti come il tempo che scorre frenetico e ora sospese a rievocare le attese che sembrano dilatare i minuti, regalandoci un disco delicato ed emozionante.
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La recensione M•O•S•A•I•C di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-27 11:52:56
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