Motel Rooms è il titolo del terzo album in studio dei Mother Island, che arriva esattamente quattro anni dopo Wet Moon, lavoro che aveva attirato l'attenzione della critica sulla band vicentina grazie ad un avvicinamento all'indie rock psichedelico di matrice statunitense.
Il nuovo album è composto da dieci nuovissime tracce registrate all' Outside Inside Studio di Volpago del Montello, di ritorno da un tour che li ha visti attraversare la West Coast americana. La produzione e il mixaggio sono stati affidati nuovamente a Matteo Bordin, oramai punto di riferimento sonoro della band vicentina.
Ancora una volta abbiamo a che fare con brani fortemente influenzati dalle atmosfere visionarie e fuori dal tempo di un certo background californiano. Proprio questo spirito California Dreamin' caratterizza brani come "Till The Morning Comes" e "Eye of Shadows", tappeti sonori colorati di chitarre e synth che fanno amichevolmente a pugni tra moderno e vintage. Così, tra gli altri brani di rilievo troviamo "Summer Glow" (un vero e proprio inno alla West Coast più psichedelica e anni Sessanta) e la più danzereccia "Santa Cruz". Di rilievo anche la ballad sperimentale "We All Seem To Fall To Pieces Alone", pezzo in cui i fiati creano un'atmosfera sognante e melodica che richiama i fasti della musica leggera americana di oltre mezzo secolo fa. La lunghissima chiusura affidata alla psichedelia lo fi di "Lustful Lovers" è il degno e definitivo abbraccio sonoro di una band ormai giunta a completa maturazione.
I Mother Island confezionano dieci tracce che sfiorano la perfezione, in un lavoro che può essere a ragione definito di maturità artistica ampiamente conseguita. Tutto merito di un sound ricercato e fortemente desiderato, limato ed elaborato nei minimi dettagli, dalle chitarre ai synth, passando per la voce.
Un disco in cui non manca niente.
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