La Sicilia ribolle di identità ed influenze continentali: Vossa traccia un importante manifesto artistico in queste otto tracce.
La Sicilia è terra d'arte e contaminazioni, e proprio sull'isola della Trinacria è avvenuto l'incontro tra il palermintano Gaetano Dragotta, di professione producer e Sergio Beercock, cantautore e polistrumentista in bilico tra la regione sicula ed un'altra isola, quella di Albione. Dopo due anni di lenta e costante maturazione, arriva il primo disco del progetto Vossa, extended play eponimo per la label Tip Off Records.
Otto tracce a formare una prova d'ascolto succulenta e maledettamente carismatica: dalle solide fondamenta strutturate attraverso elementi electro e minimal si erge un'architettura sonora fatta di world music, ritmi, riverberi di voci che si rincorrono in molteplici lingue e campionamenti che ti fanno sentire quella terra fatta di sole battente e magma vulcanico. È come se le composizioni stratificate di Radiohead e Woodkid incontrassero i vocalizzi ricercati di Apparat: Vossa riesce a interiorizzare gli echi dell'avanguardia internazionale producendo un disco che non è solo esercizio di stile, ma vero e proprio punto di partenza per un percorso che può regalare sviluppi molto interessanti.
Bel colpo all'esordio e prova di grande versatilità artistica per Dragotta e Beercock: ho avuto modo di apprezzare l'artista anglo-siciliano in una dimensione musicale molto diversa (all'edizione 2018 del Festival Ecosuoni, che in passato abbiamo imparato a conoscere), e ritengo tale slancio verso qualcosa di nuovo meritevole di grande attenzione.
Anche stavolta, la Sicilia si conferma uno scrigno culturale fatto di identità forte e molteplici connessioni: il Mediterraneo è un unico grande bacino dove le radici si intrecciano, e ci vuole un attimo a volare in Portogallo, dove vossa vuol dire “Vostra”. Questa musica ce la prendiamo con grande piacere.
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La recensione Vossa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-28 00:00:00
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