Forma evocativa della parola e un pizzico di musica
Uno prende "Nuovo inverno", la seconda traccia di "Storie di isolamento" di Fabrizio Tagliaferri e non può proprio dire di essere davanti a un cattivo lavoro, anzi. Gli spunti per delle lodi sincere e motivate sono numerosi: la qualità delle parole, il ritmo delle espressioni e anche i temi trattati che, magari, non sono così nuovi, specie in questo periodo, ma vengono presentati in un una veste elegante e, per così dire, seducente. Quello che però, forse, manca di più a tutte le tracce di questo disco è, ci si consenta il gioco di parole, la loro natura di canzoni. Già perché certo lo spoken word qui è presente sempre, ed è cosa buona e giusta che ci sia, ma le derivazioni lo-fi e vagamente shoegaze sono troppo impalpabili per convincerci senza se e senza ma.
Lo ripetiamo, perché ci spiacerebbe essere fraintesi: Taglieferri realizza un disco interessante, molto buono specie all'inizio e con spunti davvero stimolanti anche di auto-analisi. Eppure, proprio per definirlo tale, ovvero un disco di musica, beh, di musica ce n'è veramente poca o almeno non a sufficienza per noi. Ecco allora che, ne siamo certi, alla prossima istanza Tagliaferri avrà uno e un solo compito: aggiungere nella sua ricetta, per altro molto saporita, un po' di pepe, solo quello. Sì, insomma, musica quanto basta. Cosicché da saporito diventi succulento il suo piatto.
---
La recensione Storie di un isolamento di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-03 08:08:27
COMMENTI