È da bere un sorso alla volta questo “bicchiere pieno di karma” offertoci dai Nagual, band piacentina che nel suo nuovo lavoro, intitolato appunto “A glass full of karma”, racchiude veleni e antidoti, ingredienti tossici e unguenti salvifici, mescolati sapientemente dentro atmosfere notturne e magnetiche. “A glass full of karma” è soltanto la seconda produzione in studio per la band, nonostante la sua formazione risalga ormai a quasi tre lustri fa, ma la scrittura matura e gli arrangiamenti che colgono a piene mani dal rock degli anni 80 e 90 tradiscono la lunga esperienza dei cinque componenti del combo, presenti infatti nel panorama musicale da ben prima di unire le forze nel nome dei Nagual.
Gli 8 pezzi di questo album oscillano tra soft e hard rock fino a sfiorare talvolta territori prog e addirittura pop in una soluzione comunque ben amalgamata, le cui linee melodiche, i riff contorti e la scenografia disegnata dalle tastiere riportano immediatamente a sonorità del passato, in particolare degli Eighties, dipingendo con tinte quindi poco moderne (e ben lungi dal volerlo essere) i connotati di un destino che si delinea tra i temi e i sofisticati intrecci dei brani.
Una produzione difficile da collocare ai nostri giorni ma forgiata con meticolosità e passione per l’indubbia felicità di tutti i nostalgici e gli appassionati del genere.
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