Dinamite strumentale a carica funk: quattro brani convincenti che presentano i Duimeir
Note biografiche scarne e mouse che si dirige repentinamente sul tasto play: non fanno troppi giri di parole Giordanengo Graziano e Mauro Tavella, che insieme formano i Duimeir e pubblicano, per approcciare questo nuovo decennio non iniziato propriamente alla grande, il loro disco d'esordio intitolato semplicemente “PRIMO”.
Quattro tracce a formare un robusto quarto d'ora d'ascolto, un assaggio goloso dei parametri artistici nei quali agisce il gruppo piemontese: rock strumentale dalle venature nettamente funk, dove le dinamiche basso-batteria accompagnano la chitarra che riveste un ruolo di assoluta protagonista. Alle composizioni strumentali più canoniche (con durata di quasi sette minuti) si abbinano anche brano più diretti e quindi più brevi: questo dualismo porta esclusivamente ad un ascolto che si sviluppa in maniera coerente ed organica, sintomo di chi ha ben chiaro cosa comunicare e come farlo. Nei quattro episodi non si avvertono cali di tensione, ed è piacevole notare come ci sia ancora tanto da dire attraverso i brani strumentali in un periodo storico che sul piano della musica sta prendendo direzioni molto distanti da questa.
Davvero una buona prova in studio di registrazione per i Duimeir: non possiamo fare altro che rinnovare l'invito alla prossima release discografica, mangari un long-play dove ci sarà modo di testare la durata degli inediti sulla lunga distanza. Nel frattempo, buono il primo.
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La recensione "PRIMO" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-08 00:47:06
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