Dissonanze punk nella loro forma più cruda e diretta a caratterizzare il primo disco dei Tiki Hangover: “Don Cares Not!” è il titolo dell'autoproduzione plasmata dal trio di Magenta.
Basso, batteria, chitarra e voce: come stilema punk prescrive, il sound è asciutto, arriva senza filtri e l'impostazione da power trio permette di suonare nove brani al fulmicotone, da metabolizzare come il cicchetto più duro da mandare giù a fine serata. Quindici minuti di espressione artistica che non ammette riflessioni melense, ed evade totalmente in un'urgenza comunicativa che all'alba degli anni '20 e soprattutto in questa maledetta primavera sembra non avere pari.
Sicuramente c'è tanta strada da fare, ma il genere viene suonato in modo efficace: buona prova per i Tiki Hangover che suonano veramente punk e danno un bagliore di speranza al genere, rinverdendo i fasti di una tradizione che nei decenni scorsi ha avuto momenti molto felici. Ora però arriva il bello: le basi ci sono tutte, bisogna strutturare un percorso inedito per dare libero sfoggio della propria originalità, ma sempre in piena attitudine Do it Yourself. Resteremo pazientemente in attesa.
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