Roommates: Roots
Roots è il titolo del secondo disco dei Roommates, band ligure originaria di Sanremo che torna a tre anni di distanza dall'esordio intitolato Fake.
Il nuovo album è un concept di dieci pezzi che affrontano il tema dei sette vizi capitali a partire dal brano d'apertura "Path of Sinner", una metal ballad che ricorda vagamente le sonorità degli Alter Bridge. La struttura del disco è incentrata in una sorta di viaggio alla ricerca della redenzione, un'ascesa verticale dal basso verso l'alto in perfetto stile dantesco. I pezzi viaggiano sull'onda dell'hard rock con forti inclinazioni al metal più classico e con qualche sfumatura di prog. Tra i brani più interessanti, oltre a quello d'apertura, possiamo citare "Feed", pezzo con atmosfere e sonorità intriganti che, insieme ad "Acedia" e "Pride", costituisce la spina dorsale hard rock del disco. Più melodica ed evasiva la traccia conclusiva "Roots", una ballad che sconfina nel pop e che conferma l'ottimo lavoro anche in fase di produzione, affidata a Pietro Foresti.
Tutto sommato, Roots è un lavoro onesto che non delude le aspettative con le quali viene presentato. Certo, non siamo di fronte a nulla di rivoluzionario, ma il disco è ben suonato, ben prodotto, ottimamente concepito e risulta credibile in ogni sua componente. Un buon lavoro è stato fatto anche sulla voce, una camicia cucita su misura addosso al corpo sonoro da un bravissimo sarto. Roots è un disco che piacerà agli amanti del genere, un hard rock con forti tendenze metal che non si spingono mai oltre il dovuto, facendo la cosa giusta.
---
La recensione Roots di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-21 08:46:08
COMMENTI