Panaemiliana Panaemiliana 2020 - Jazz, Folk, Latina

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L’esordio dei Panaemiliana è un lavoro intelligente e originale, un ibrido mutante di latin-jazz, musica classica europea e folk.

Se il latin surf elettrico Orgas Mambo che ci accoglie in ‘Panaemiliana’ fosse rappresentativo delle dieci tracce che seguono, già basterebbe per dirsi più che contenti di questo esordio del gruppo bolognese. E’ invece è solo l’inizio di un percorso appassionante che si snoda attraverso suoni, paesaggi e culture diverse. Proprio come la Panamericana, la strada che collega Alaska e CIle, la Panaemiliana avvicina territori lontani ma imparentanti da miriade di connessioni nascoste, luoghi con spiriti diversi ma compatibili. I due estremi sono la musica latina, quella carabica e sudamericana nata dalla commistione con la cultura africana, e la musica barocca europea, in particolare quella iberica con un debola per la chitarra, ma anche il valzer e il liscio. Per percorrere questa traversata epica e amalgamare due culture così distanti ne serve una che ha saltato da un lato e dall’altro dell’oceano per tutto il secolo scorso, il jazz. Un po’ come in un laboratorio da scienziato pazzo, o un antro stregonesco, i Panaemiliana gettano gli ingredienti nel calderone, per veder emergere ogni volta ibridi diversi e strumentali mutanti: musica da camera sporcata di jazz(la struggente Santa Sangre, la title-track), cavalcate latin-jazz (Tredici) e valzer che esplodono in accessi di batucada (Requiem F433), cumbia ambient sperimentale (Pernaco), ballate romantiche cullate fra percussioni e chitarre (Famolo Strano, Franscesca), valzer flamenco elettrico (Indifference) e così via- Al di là dell’inventiva, c’è il piacere di farsi trasportare da un lavoro di percussioni afro-latine serio, non i classici bonghetti buttati lì per dare il flavour latino. Ma anche quello di potersi godere, in una cornice vibrante e sensuale, il canto della chitarra classica, una voce unica troppo spesso snobbata dalla musica contemporanea. Al punto da far apprezzare fino in fondo la scelta di limitare quasi esclusivamente all’apertura e alla chiusura del cerchio i momenti elettrici, con le ottime Orgas Mambo e la sua reprise. Su cui magari, sarebbe interessante sapere qualcosa di più al prossimo giro.

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La recensione Panaemiliana di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-14 13:24:33

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