Hardcore punk che trasmette la propria personalità attraverso un concept ben strutturato. Prova convincente degli Impatto Zero.
Tornano a farsi sentire gli Impatto Zero, questa volta con un nuovo extended play che incontra la collaborazione dell'etichetta indipendente aretina Mr. Blue Records: il risultato di questo connubio è “Inni generazionali”, di recente pubblicazione.
Cinque brani a comporre un ascolto che demarca i più recenti sviluppi artistici della band toscana: rispetto al precedente “Mi odio” (datato 2016) il sound si è irrobustito, diventando più aspro e decisamente più riconducibile all'hardcore punk. La bravura di chi ha pensato e composto questo ascolto sta nella capacità di trasmettere, attraverso le melodie, un senso di delicata malinconia e disillusione che fa da traino all'espressione testuale; “Inni generazionali”, infatti, è un disco che basa il proprio concept sulla fine dei vent'anni, che coincide con l'inizio dell'età adulta e tutti gli scazzi che ne conseguono. Confluiscono in tale visione della società svariate generazioni e nessuno si salva in un processo di metabolizzazione dai risultati decisamente amari.
Questo disco ha sicuramente qualcosa da comunicare, ed è quanto di più lontano si possa definire dal mero esercizio di stile: Impatto Zero sta formando, passo dopo passo, un proprio registro stilistico, ed in questa occasione hanno potuto fregiarsi del contributo di Giovanni Ferretti ai sintetizzatori per le strumentali di buona parte delle tracce. Un album per chi apprezza il genere, ma anche per i meno affini data la sua rara capacità di apertura.
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La recensione Inni generazionali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-30 00:12:19
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