Anima electro per un progetto che accoglie ampi orizzonti sonori: disco interessante e che merita sviluppi
Una nuova identità artistica, esplicata attraverso stringate note biografiche e praticamente senza una presentazione: il tutto, finalizzato ad un focus totale sulla musica, sulle note che formano il long play d'esordio per il progetto 3oneroom, intitolato “We Never Left the Ground”.
Anima una e trina per questo progetto di base a Ravenna, dove i suoni digitali incontrano melodie ed idee sonore totalmente mutuate dall'universo analogico: le undici tracce, sostanzialmente riconducibili all'universo electro, aprono un cosmo fatto di molteplici influenze e variegate citazioni, dai confini della dark-wave fino a sentori più pop dove la vocalità profonda ricorda i Depeche Mode. Ci sono tante idee, forse non tutte perfettamente allineate all'impronta artistica, ma in questo calderone alcuni elementi si fanno sicuramente apprezzare e meritano seguito: azzardo riuscito quello di inserire arpeggi orientaleggianti in “China Bear”, come evocativi risultano i fiati sulla coda strumentale di “The Castellan”, e qualcuno potrebbe dire “Enjoy the silence” a merito di causa.
In circa un'ora d'ascolto vengono scoperte tante, forse troppe carte: questo disco ha sicuramente materiale interessante, ma a mio modo di vederla bisogna un po' stringere la messa a fuoco e concentrarsi su quelle dinamiche realmente efficaci a caratterizzare la band rispetto al resto del panorama emergente. 3Oneroom archivia un primo passo importante che lascia ben sperare, restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.
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La recensione We Never Left the Ground di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-31 00:06:33
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