pulvinarplax UNOUNDICI 2020 - Cantautoriale, Elettronica, Electroclash

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"Unoundici" affronta il tema della malattia mentale all'interno di sonorità electroclash ed elettroniche.

Colore, deformità, brio. Questo mini-album dei Pulvinarplax, confuso e problematico, sembra voler colmare il vuoto di menti malate all’interno di un ospedale psichiatrico. I testi nascono proprio da un’esperienza di vita all’interno di un centro di salute mentale e raccontano l’imperfezione umana e le sue allucinazioni. Le sonorità electroclash, synthpop ed elettroniche accompagnano testi scarni, dai versi ripetitivi ma non trasmettono disagio emotivo; piuttosto cercano di trasformare la malattia mentale in energia produttiva, non distruttiva. Il risultato di questo passaggio risulta confuso, così i testi contengono i pensieri e i comportamenti alienanti del disagio psichiatrico, all’interno di sonorità che predispongono verso stati d’animo aggreganti ed energicamente positivi. Le canzoni di “Unoundici” vivono in questa sorta di bipolarismo creativo ma forse è questo l’intento dell’album.

Le tracce del disco contengono aperture, buchi neri, slanci e immersioni; presentano l’ambiguità, la vulnerabilità e la follia degli uomini. Da un alto, sono come degli schizzi in cui intravedi porzioni di tela non coperta dai colori e che appaiono affascinanti per quanto imperfetti (“Piatti volanti”), sono corridoi bianchi, immobili e sospesi, sono grida verso cieli stellati (“La pazza”), sono mani alzate in cerca di salvezza (“Mani”, “Giusy”). Dall’altro sono suoni elettronici e ritmi che, quando crescono, ci fanno sentire vivi, accesi.

Un disco che è l’immagine di un uomo immobile, costretto in un letto d’ospedale, che lotta contro i suoi demoni, mentre fuori scorre la vita.

 

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La recensione UNOUNDICI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-18 16:57:47

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