"Confini" degli EFREM è un disco fatto proprio a modino
Iniziamo scindendo subito due piani, condizione senza la quale ogni possibilità di analisi di questo "Confini" degli Efrem sarebbe, almeno per noi, impossibile: dividiamo infatti la parte musicale da quella dei testi. Per iniziare questo nostro viaggio attraverso il disco dei bolognesi prendiamo la canzone per noi migliore, ovvero "Navi". Questa quarta traccia infatti, almeno a nostro avviso, è quella più interessante dal punto di vista degli arrangiamenti. Siamo nei dintorni di una new-wave hardcore di grande levatura, in cui gli strumenti della band si legano, benissimo, gli uni con gli altri. L'atmosfera è davvero molto figa e alcuni, piccoli, scoppi di brutalità non fanno che alzare il contachilometri dell'emotività. Poi, però, arriva il cantato, i testi insomma.
Ecco per noi i testi non sono la parte debole ma, sicuramente, rimangono un passo indietro rispetto agli arrangiamenti. Se i suoni sono, come abbiamo ricordato poco prima, agglutinanti e estremamente affascinanti, oltre che essere essenziali, troppo spesso nelle liriche c'è qualcosa di troppo che, non diciamo che stoni, ma che certamente non aggiunge granché, anzi. Ecco allora che, in un disco che a livello generale rimane buono, anzi molto buono, alcuni passaggi a vuoto della parte testuale non potevano da noi essere dimenticati. Però il viaggio è stato bello e abbiamo ancora voglia di musica degli Efrem eh, intesi!
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La recensione Confini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-30 08:06:49
COMMENTI (3)
Grazie di cuore @bru_nello
questo disco mi piace moltissimo, la mia preferita è Plutone ....
mi muove le corde più profonde !
Un grazie a Mattia e alla redazione di Rockit per la recensione.Efrem