Provate ad ascolare "Summertime", la quarta traccia di "Barnakustica classics" di Daniele De Stasio e poi non veniteci a dire che non vi ricorda, in maniera un poco inquietante ma anche stimolante, le composizioni di Gustavo Santaolalla per The Last of Us. Ok, tutti quanti stiamo aspettando il secondo capitolo e i nostri cugini di Dailybest hanno avuto modo di provarlo e ci raccontano meraviglie, ma il punto non è questo. Quello che conta, in un disco del genere, è lo spettro di emozioni che ci ha saputo donare. E De Stasio ce ne ha concesse molte.
Innanzi tutto, grazie a arrangiamenti rispettosi della tradizione ma che hanno saputo innovare con stile, i pezzi qui contenuti ci sono sembrati tutti di alta classe: mai vecchi ecco ma, al massimo, vintage, con quel sapore retrò che non fa mail male. Però, non finisce qui. C'è anche da dire che, in questo jazz che si unisce all'ambient, l'artista di Ischia ha saputo infondere pure una nota malinconica e (quasi) disperata che ci è assai piaciuta. Anzi, proprio questa "nota dolente" ci ha fatto scaturire ancora di più l'assonanza con Santaolalla e le atmosfere post-apocalittiche di Ellie e compagnia. Insomma, che bello quando i mondi si mischiano, i confini cadono e le note risuonano nell'aria no?
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