Dall’incontro di Emmevubi e Aidoru, peraltro già in corso nell’ambito di altre esperienze artistiche (sonorizzazioni di spettacoli teatrali e di cortometraggi), nascono i Marquez, che producono un disco caratterizzato innanzitutto dalla particolare confezione: la copertina cartonata, dominata da un bianco latteo, contiene un CD, anch’esso completamente bianco, e un libretto, in bianco e nero, nel quale è narrata con testi e illustrazioni una favola allegorica ed edificante, il cui tema ispira dichiaratamente questo disco. “L’incredibile storia del malinteso tra il Dottor Poto e la banda dell’acqua minerale” infatti - nelle parole degli stessi Marquez - “racconta il contatto con il mondo discografico, la presa di coscienza, il totale distacco da esso”.
Tredici tracce suonate bene con strumenti elettrici e acustici, caratterizzate da un’impronta essenziale e vintage, da una produzione accorta che non punta mai a levigare ma preferisce lasciare i brani piuttosto al naturale, e da una voce che, proprio per le sue leggerissime imperfezioni, acquista maggiore personalità, secondo le più canoniche regole di certe produzioni indie. Tredici tracce che è facile definire per quello che sono – canzoni – e inserire sostanzialmente all’interno di un triangolo che ha a un vertice la tradizionale canzone rock mid-tempo di fine Sessanta / primi Settanta di ascendenza Beatles (“Emme”) o Pink Floyd (“Una preghiera”, “Credi che oggi pioverà?”), all’altro un certo attuale cantautorato nostrano (“La traccia del tuo sangue sulla neve”, “Blues per Teresa”) rispetto al quale i Marquez risultano comunque generalmente più rock, e infine, al terzo, una reminiscenza progressive pop di matrice tipicamente italiana (“Canzone per un amico (e per me)”, “Kissing-L-”).
In definitiva, un gruppo con un’onestissima credibilità, che ben realizza un album non privo di qualità – il che non è poco – ma a cui, sia nei testi che nelle soluzioni musicali, manca quel guizzo, quello spunto particolare e unico, quella emozionalità diretta e coinvolgente che affascina e segna.
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La recensione L'Incredibile Storia Del Malinteso Tra Il Dotto Poto E La... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-11-07 00:00:00
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