Daniele Paesano Storie 2020 - Cantautoriale, Folk, Pop rock

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"Storie" è un album di storie avvincenti che trova ispirazione nel folk impegnato, nella canzone d'autore e nel rock

Oggi si pensa che sia vita solo quella vissuta ad occhi aperti, ma sappiamo bene che si vive anche quando si dorme. A Daniele Paesano sembra interessare un altro tempo esistenziale oltre il tram tram di tutti i giorni, quello dell’attesa dominato dal desiderio, dal sogno. Eccolo, dunque, a raccontarci la sua teoria in musica: le storie accompagnano quotidianamente la nostra vita, di giorno e di notte, e rappresentano una straordinaria fuga dalla realtà. “Storie” è un album di canzoni tra sogni ad occhi aperti, visioni notturne e dolce far niente, in attesa di un futuro migliore. Lo stile appare ironico e beffardo, a tratti malinconico, mentre la musica cerca ispirazione in un folk impegnato, nella canzone d’autore e in un rock ordinato. Il nostro cantastorie sembra voler sdrammatizzare sulle tragedie della Storia e di ciascuno, senza per questo proporre musica poco seria; tuttavia la sua scrittura ha bisogno di essere affinata, sebbene l’intelligenza compositiva non manchi.

Partiamo con l’ascolto. I personaggi si affacciano in sequenza, dal primo all’ultimo pezzo, ognuno con le proprie storie da raccontare: alcuni professionisti sghembi fanno soldi togliendoti pure l’anima (“L’ingegnere & L’avvocato"); Sacco e Vanzetti cantano il loro sogno perduto (“Nick e Bart”); una bimba gioca con le parole dei libri mentre i grandi fanno la guerra (“La bimba di carta”); “La montagna” parla di un lontano tempo di bellezza, rivelando l’incubo di un disastro ambientale pronto a seppellirla. Poi si continua con il rock delle streghe di Salem arse vive nel bosco, con il folk ritmico di “Muncacidd” dal berretto rosso fuoco, e con le dolci melodie di “Vola”, “Il regalo”, “Notte”.

La realtà di “Storie” non è unidimensionale e ci racconta la vita da angolazioni differenti. Un buon cantastorie è come un topo che annusa tutti gli angoli, ed è da lì che nascono i racconti più avvincenti, nelle cantine; un abile cantastorie non perde mai di vista la scrittura, perché è attraverso di essa che le storie prendono vita.

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La recensione Storie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-30 18:30:15

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