Nel primo disco della cantautrice milanese troviamo liriche profonde che rasentano la poesia e musiche tra cantautorato e indie-pop
Con la sua voce elegante e delicata avvolta dall’intimità della sua chitarra, la cantautrice Leanò, al secolo Eleonora Pisati, dopo un’intensa gavetta live e tre singoli, sforna il suo primo lavoro, “Tempio EP”, nelle cui sei tracce sembra esser racchiusa perfettamente la sua anima. L’artista milanese, ma di origini campane, in questi brani, infatti, fonde influenze cantautorali che vanno da Elisa a Carmen Consoli fino a Levante ma senza mai dimenticare la propria personalità che traspare limpidamente tanto nelle stesse composizioni musicali, leggere ma nel senso più sublime del termine, quanto nei testi intimi, impregnati di visioni personali e romantiche della vita, della morte, dell’amore e della natura che in canzoni come “Notte”, “Sabbia nelle tasche” o “Autunno” si ergono quasi al rango di poesie.
Ascoltando i pezzi di “Tempio EP” si ha sempre l’impressione di trovarsi di fronte ad un amore impalpabile, che non si può afferrare eppure circola ovunque; un amore che non si riferisce tanto (o soltanto) a quello di coppia quanto piuttosto ad un amore universale che unisce e fa vivere ogni cosa.
Con fragilità e trasporto Leanò intona dunque le sue liriche con un timbro che, sebbene non sia particolarissimo, si lascia guidare dal talento vocale riuscendo così ad impreziosire ulteriormente le suggestioni trasmesse dalle parole. Sui testi vale la pena soffermarsi ulteriormente per constatare che, oltre a numerosi riferimenti naturali (molti dei quali si evincono già dai titoli), in essi risuona anche una spiritualità profonda che cerca la luce oltre il buio, la verità oltre la superficie e la conferma tra i piccoli e grandi segni della natura riletti tramite visioni oniriche impastate dai ricordi.
Gli arrangiamenti, infine, sottolineano bene tutto questo immaginario entro cui si muovono le composizioni di Leanò; l’esempio perfetto è proprio “Sabbia nelle tasche”, primo singolo del lotto, ma anche lo splendido ed imprevisto finale di “Autunno”, con la sua esplosione catartica che sprigiona tutta la potenza emotiva di questa artista.
Non sappiamo se questo è solo l’inizio della costruzione del “Tempio” che consacrerà Leanò all’interno della scena cantautorale “indie” dei nostri giorni, ma ce lo auguriamo sicuramente, anche perché i presupposti ci sono tutti.
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La recensione TEMPIO - EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-07-13 14:06:01
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