Non va bene. Inutile girarci intorno. Gli Isterica, avrebbe detto qualcuno che non c’è più, profumano di spirito adolescente sin dal nome. Ma senza quell’energia, quell’urgenza, quell’originalità che hanno caratterizzato altri – troppi? – gruppi in passato. Un compitino, quindi, che si accontenta di seguire il solco ampiamente battuto dai Verdena, senza peraltro riuscire ad evitare i cliché che anni fa affliggevano la band di “Valvonauta”(come nel caso del ritornello di “Lavanda”, in cui il cantante degli Isterica sembra voler sfidare Alberto Ferrari nel suo stesso terreno).
Il trio padovano ha ancora bisogno di maturare uno stile che non sia quello di un datato e inoffensivo grunge-punk melodico. Al modesto risultato finale non ha giovato d’altronde neanche il pessimo biglietto da visita rappresentato dalla qualità della registrazione: la chitarra, infatti, ha un suono cupo e poco definito, mentre la sezione ritmica è relegata in secondo piano da un mixaggio approssimativo.
E allora il consiglio in questi casi è sempre lo stesso. Meglio quattro brani registrati bene che tredici incisi male. Consci del fatto, però, che una canzone mediocre rimane tale anche se arrangiata da Brendan O’Brien.
---
La recensione Padova Caffè di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-11-02 00:00:00
COMMENTI