Ottimo esordio per il power duo toscano, tra post-stoner e rock italiano
L’ansia di Fred è un power duo rock italiano, e in teoria sarebbero solo un dato geografico ed uno sulla formazione della band. E invece in entrambe le definizioni c’è più di qualche informazione sul contenuto di questo primo, omonimo, lavoro della band. Negli ultimi anni, quando parliamo di power duo viene facile pensare a band come Royall Blood e Death From Above 1979, e questo è uno di quei casi in cui non si sbaglia a farlo: non solo perché con le band sopracitate i toscani condividono il set-up con batteria e i suoni di basso e chitarra ‘riassunti’ in una soluzione unica e super distorta: in comune, soprattutto con i Royal Blood, L’ansia di Fred condivide anche un certo tipo di sound e scrittura. Parliamo di quell’hard rock moderno che ormai potremmo anche definire rock da power duo, e che è una miscela di stoner/alternative affilato, tirato a lucido ed accelerato, garage rock e hard blues alla Jack White solista, melodie post-grunge. Per trovare qualche riferimento di power duo nostrano, i Bud Spencer Blues Explosion sono un altro gruppo che risuona qua e là nelle 6 tracce del lavoro. Ma quando abbiamo detto ‘rock italiano’ ci riferivamo in realtà a qualcos’altro, ad un certo tipo di linee vocali, di testi, di adattamento della forma canzone alle strutture rock, che è tipico di parecchi gruppi del bel paese e che ritroviamo anche qui. Ancora più specificamente, qualcosa della scrittura del disco ci ha ricordato i Ministri; nel ringhio della voce, nel toni dei testi e nelle melodie, ma soprattutto in quell’urgenza adrenalinica e al tempo stesso malinconica ed amara. Il duo toscano riesce ad infilare breakdown muscolari e ritornelli da sing along senza mai risultare troppo smargiassa o scadere nel rock pomposo, ma anzi gettando con più convinzione nel diario di ansie, idiosincrasie e debolezze che le sei canzoni raccontano con sguardo acuto e vocabolario attento. Certo, non c’è nulla di nuovo nella formula, nel sound o nell’attitudine (del resto non c’era neanche nei Royal Blood, anche se la confezione era nuova di zecca), ciò non toglie che L’ansia di Fred è una band tagliente e diretta, con un sacco di cose da dire e da suonare, che riesce a farlo senza quasi fare passi falsi (al massimo qualche momento troppo didascalico) e probabilmente può farlo anche meglio. Quasi a dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che anche se non si rinnova il rock in questo paese può ancora avere una voce necessaria e non facilmente sostituibile.
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La recensione L'ansia di Fred di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-14 00:00:00
COMMENTI (1)
kitarre kasabian.. ripetitivi.. niente di originale