Crudo, onesto, essenziale: bravo zanza
"Quattro passi col fantasma" il nuovo disco di zanza ci ha colpito almeno per tre elementi: si tratta di un lavoro crudo, certamente onesto nelle intenzioni e nelle realizzazione e che, anche dal punto di vista testuale, è essenziale senza essere troppo sintetico. Ad avvalorare la nostra tesi si può tranquillamente portare come esempio "Perugia", la terza traccia del disco del cantautore toscano. "Perugia" è un pezzo sostenuto da un arrangiamento che fa molto C.S.I. primi anni Novanta (e che per questo motivo strappa, immediatamente, grande simpatia a noi) che però si apre nelle liriche non banali che zanza ci propone. Si tratta di uno strano impasto in cui, pur aleggiando una semplicità generale delle cose e degli arrangiamenti, il disco non è mai banale ma regala costantemente delle gradite sorprese. Sorprese come la traccia finale, "2020".
"2020" è tra i pezzi migliori che abbiamo ascoltato da molto tempo a questa parte, probabilmente almeno nell'ultimo agosto di questa strana estate. I 9 minuti e dieci secondi pieni di echi e riverberi, con arpeggi di chitarra e loop elettronici in successioni ci hanno trascinato in un mondo al tempo stesso inquietante e delizioso, facendoci, letteralmente, galleggiare sulle spire di una costruzione sonora raffinata come poche. Insomma zanza prende il concetto di cantautore, lo decostruisce e poi ce lo riconsegna nuovo di pacca. Tutto molto 2020, l'anno che ha cambiato tutto modificando niente.
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La recensione quattro passi col fantasma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-01 08:07:52
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