Cenerifumose: Un homme qui dort
Quando un amore disastroso finisce spesso lascia cicatrici profonde. A quel punto la depressione e l'apatia esistenziale ti prendono per la mano e ti accompagnano nell'oceano nero e vastissimo del futuro e dell'incertezza costanti, proprio mentre il mondo ti crolla addosso, quasi a volersi vendicare che fino ad ora tu lo abbia bellamente ignorato.
Situazione diffusa, scenari diversi.
Questi sono più o meno i temi e i luoghi musicali del disco d'esordio di Cenerifumose, intitolato Un Homme Qui Dort. Il progetto campano affida questo mare di sensazioni ad un collage di elettronica sperimentale suddiviso in sei brani che mascherano l'inquietudine di suoni, rumori, campionamenti. Un megapuzzle in cui confluiscono elementi di film, musica, pezzetti di meteorite impattata sulla rete e ivi dispersa. Come la disperazione, i brani assumono contorni appannati, forme a tratti invisibili ma assolutamente concrete, atmosfere che appaiono lontane ma che sono irrimediabilmente vicine, troppo promiscue e troppo minacciose.
Un esordio di suoni, rumori ed emozioni che portano una personale manifestazione del dolore all'interno di un confine artistico ancora tutto da esplorare. Non ci sono strumenti ma soltanto suoni che ci arrivano dall'esterno, metafora apatica dell'esistenza e dell'inettitudine, un grattacielo di lego monocolore che crolla lentamente e non c'è modo di rimetterlo in piedi.
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La recensione Un homme qui dort di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-16 08:23:44
COMMENTI (1)
noiosissimo