Piomba senza troppi complimenti il disco di Sputnik Homies: interessanto viaggio d'elettronica sperimentale
Piomba senza troppi complimenti e spiegazioni di circostanza il disco del progetto pugliese Sputnik Homies: il long play si intitola “A mecha has destroyed my garden”, e già dal titolo arrivano vaghi sentori riguardo il materiale discografico che ci apprestiamo ad ascoltare.
Nove tracce a comporre una proposta organica ma al tempo stesso ben definita; il perimetro d'ascolto è riconducibile all'elettronica strumentale, plasmata attraverso modulazioni e tappeti di synth che dalle galassie piombano nelle cuffie cariche di tensione ed oscuro fascino. Come consigliato dai diretti interessati, è l'ascolto in cuffia a fare la differenza: la cura maniacale del mixaggio e mastering brilla e crea una continua curiosità soddisfabile solo arrivando alla prossima canzone, fino a raggiungere il naturale congedo dalla track-list.
Musica dove sono le note a farla da padrone, ma ponderata con efficacia: le composizioni non si disperdono in minutaggi estesi ma danno l'impressione di essere asciutte e dirette, quasi punk nell'approccio. Non ci vuole niente ad immergersi completamente, con immagini che si disegnano davanti ai nostri occhi: senza se e senza ma, Sputnik Homies ha decisamente concretizzato un episodio discografico felice e convincente.
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La recensione A mecha has destroyed my garden di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-12 18:49:20
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