Canzoni “convenzionali” per questo progetto nato da una costola dei Frigidaire Tango che ci riporta indietro nel tempo
Carlo “Charlie Out” Casale (ex Frigidaire Tango) e Alex Redsea (di cui abbiamo da poco recensito il disco con il progetto Sam Onso & the Kiters) hanno tenuto queste canzoni, o meglio le loro versioni demo acustiche, nel cassetto per circa 20 anni. Riprese e riarrangiate in elettrico nel 2017, le canzoni sono infine giunte finalmente a noi in questo settembre 2020, benché il loro ascolto ci faccia fare comunque un salto indietro nel tempo. I nostri, infatti, non hanno mai avuto intenzione di modernizzarle, arrivando addirittura a dare al progetto il nome di Theconventionals e al disco l’emblematico titolo “Conventionals Album” proprio per rimarcare i caratteri orgogliosamente “convenzionali” di queste 11 canzoni figlie del rock del secolo scorso.
Bypassando la scricchiolante pronuncia inglese e il missaggio spesso sbilanciato, i pezzi scorrono così come un deja-vu (o dovremmo dire piuttosto un “deja-écouté”) del rock classico principalmente degli anni 90 ma con sguardi che vanno ancora più lontano nei decenni, raggiungendo spesso gli anni 70 e sfiorando gli 80. I tagli diversi e diversificati degli arrangiamenti, che vanno da episodi più delicati (come “Sunday dream” o “Just a whisper”) a brani carichi d’energia (come la veloce e graffiante “Skary”) fanno apprezzare l’ampia visione della band, dall’evidente background solido e maturo, ma restano sempre ancorati (volutamente?) a una sorta di nostalgico amarcord dei tempi che furono.
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La recensione CONVENTIONALS ALBUM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-14 00:00:00
COMMENTI (1)
inglese fastidioso. cantate nella vostra lingua