Un’anima rock in fiamme nella libera follia della band beneventana qui alla prima prova su lunga distanza
Con dieci anni di esperienza sulle spalle, i Civico Zero danno alle stampe il loro debut album inserendosi subito vigorosamente nel filone del rock alternativo italiano più energico e carico di melodie inquiete, a metà strada tra Ministri, Fast Animals And Slow Kids, Voina e tutta la loro bella compagnia. Gli ingredienti per proseguire a testa alta su questa strada ci sono tutti: le chitarre distorte e imponenti che governano con forza le altrettanto robuste linee della sezione ritmica, i testi che fondono tormento, sarcasmo, passione e un pizzico di disillusione raccontando storie della vita di tutti i giorni con sguardo personale e critico e, dulcis in fundo, la capacità di essere orecchiabili ma senza scadere nel banale. Gli arrangiamenti rivestono inoltre i pezzi con stoffe ritagliate da variegate influenze d’oltreoceano, a partire dal punk rock della West Coast fino a raggiungere il grunge di Seattle e dintorni, talvolta incupendo il tutto con l’oscurità tipica della scena rock newyorkese.
Alternando pezzi dal ritmo sostenuto con altri più introspettivi e dando prova anche delle capacità evocative della loro musica con la strumentale “1h P.A.”, i nostri realizzano un album d’esordio che, pur non smarcandosi ancora dai suddetti riferimenti, conquista per la sua potenza d’impatto talmente autentica e fiera da non esser scalfita nemmeno dal fin troppo generoso numero di brani (benché magari una scrematura maggiore avrebbe ulteriormente giovato alla resa finale).
Un’ottima prima prova insomma, che fa ben sperare per il futuro di questa adrenalinica band beneventana.
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La recensione Civico Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-03 18:36:00
COMMENTI (1)
wow grazie mille!