Con l'ultimo EP " Blu di Metilene Atto III - Prima parte" vogliono portare alla luce l’aspetto più maturo, serio e riflessivo del rap
ERRE sono Rapsod e Ale Dabò, si chiamano come la lettera che non riescono a dire, con il loro Blu di Metilene fanno rap, quello vecchio scuola, quello con i sample riconoscibili, sintetizzatori e batterie moderne, il tutto mixato e masterizzato da Andrea Tognassi.
Con l'ultimo EP " Blu di Metilene Atto III - Prima parte" vogliono portare alla luce l’aspetto più maturo, serio e riflessivo del rap.
"Perchè è questo è il rap che ci piace ascoltare."
Un progetto che richiama la primissima cultura hip-hop con tappeti musicali ben identificati, testi impegnati, messaggi che arrivano dritto per dritto, un mix di cicatrici e di lettere.
Parole che pungono come la punta del fioretto.
Stile, coerenza, forza, questi sono i punti fondamentali dell'ep, quelli cruciali, quelli che fanno la differenza.
Rapsod e Ale Dabò non fanno rap per tendenza, per moda, ma per vocazione. Come il colorante Blu di Metilene si propaga, così l'ep si apre completamente nelle tracce finali, mostrando un processo di crescita ed evoluzione personale, una sfida continua.
Il disco conclude con disco, “Non ho ancora finito”, formula con cui il gruppo mira a lasciare il discorso in sospeso, preannunciando l’arrivo, a breve, della seconda parte della trilogia.
Staremo ad ascoltare, per ora ci godiamo questo conscious rap.
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La recensione BLU DI METILENE (Atto III - Prima parte) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-25 00:00:00
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