Potenti e oscure divagazioni strumentali ci accolgono nel mondo di ansie, disagi, inquietudini e rabbia sprigionato dalla musica dei Laika Flee! con “Addio”, il primo brano del loro debut album intitolato “Sorte”. Il resto del disco non è da meno e prosegue audacemente sulla stessa scia di introspezione e tormento, intramezzando talvolta le elucubrazioni sonore – orientate tra il post rock e lo shoegaze – con un cantato quasi sempre sofferto, lacerante e vicino agli ambienti emo rock (l’esempio più suggestivo è proprio il singolo “Cosa vuoi?”). Insomma con questo lavoro, registrato in cinque giorni di calda e intensa immersione totale all’interno del tunnel apocalittico e arroventato della loro musica, i tre ternani entrarono nell’alternative tutti e tre trotterellando con i loro strumenti come se questi ultimi rappresentassero per loro uno sfogo diretto che parte dalla più remota profondità delle viscere e finisce direttamente tra le note delle nove tracce caustiche e talvolta asfissianti che compongono il loro esordio discografico.
Se i brani cantati conquistano per la genuinità delle tematiche e per il lessico tagliente che, come un animale ferito, non graffia quasi mai per attaccare quanto piuttosto per difendersi, altrettanto si fanno apprezzare i pezzi strumentali, con le trame dinamiche e di grande impatto che affondano con decisione la lama nel petto e lasciano sgorgare un terapeutico flusso di pensieri fatti note.
Un ottimo primo passo, speriamo il primo di una lunga serie.
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