Jolaurlo D'Istanti 2005 - Rock, Elettronica, Alternativo

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E’ sufficiente ascoltare la prima canzone di questo album per capire il mondo musicale degli Jolaurlo. Una irruenza che arriva e se ne va, un costante spingere sull’acceleratore del ritmo e della potenza sonora tipici del punk, intermezzato da frenate in chiave reggae e dub.

Lungo il percorso, si incrociano anche strade fatte di ska e funk. Sto parlando di “Lasciami”, che apre l’album “D’Istanti”. Un disco d’esordio, per l’esattezza. Fottutamente bello e travolgente. Compatta la sezione musicale, e trascinante Marzia Stano, leader al femminile che traspare forza, energia e potenza in ogni strofa/ritornello. Se ne trovano poche in Italia di donne rock così intonate su qualsiasi genere, capaci di tenere il palco, di trasmettere vibrazioni genuine, di comporre tutte le canzoni, di far eccitare la platea con una carica irresistibile. Aggressiva ma mai invadente. Capace di impostare la voce con decise rasoiate ma anche con morbide melodie. Una potenza! Potrebbe essere una miscela di Meg (versione 99 Posse) condita di Gwen Stefani e con la supervisione di Patti Smith e Siouxsie.

Le sue tematiche sono pungenti, tra storie quotidiane ed attacchi al sistema mediatico. Ascoltare il reggae “anti-berlusconiano” di “Teatro Di Burattini”, per esempio, contro chi “in ogni caso approfitta del proprio potere alle spalle della gente, di chi non ha nulla su cui contare e di chi non sa che la vita è un continuo lottare”. Ma Marzia canta anche delle incomprensioni (“Io gioisco delle cose di cui tu non gioisci”) e del sentirsi fuori luogo (“un’aliena alla scoperta della terra, cieca nella tua guerra di immagini”). La canzone è la conclusiva “Mercato Delle Lacrime”, intensa nei suoi toni epici.

La scatola musicale che contiene le nove tracce si riempie di rock, punk, ska, reggae, dub, ma anche di elettronica ed avanguardia (vedi “Distante” e soprattutto “Disconnection”). Spesso le varie trame sonore si mescolano nello stesso brano, come in “Disconnection”, un calderone di ska/groove, rap/jungle e punk spaziale tutti racchiusi in pochi ma intensi minuti. Grande apertura musicale, dunque, ma quello che nel complesso conquista di più degli Jolaurlo è l’energia contagiosa.

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La recensione D'Istanti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-02-20 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • facciokaka 18 anni fa Rispondi

    a dir poco eccezzionali...in assoluto il mio gruppo preferito!!! li ho visti 2 volte dal vivo in 6 giorni (mi sono fatto quasi 650km solo x loro) e sono folgorato a dir poco

  • utente0 18 anni fa Rispondi

    come dire: se il buon giorno si vede dal mattino...
    album d'esordio molto molto interesante x questa giovane band ke cn un sound tutto loro hanno davvero le carte in regola x diventar unici..