Prova convincente e concreta per una band che suona brit-rock alla vecchia maniera: suoni nuovi che rinverdiscono il genere.
Anni di esibizioni live, di musica composta in studio di registrazione e pubblicata in totale autonomia, poi la svolta che ogni band attende speranzosamente: la firma del primo contratto discografico che proietta il gruppo a lavorare sul primo long play; è questa la storia dietro “Nobody Anywhere” dei Supercollider, firmato dalla label TRB Rec.
Alfieri del brit-rock sul territorio nazionale, i quattro musicisti bresciani plasmano un disco versatile ma al tempo stesso immediatamente riconoscibile: la firma con l'etichetta non va a snaturare l'approccio della band e le influenze artistiche palesate, anzi, si rimarca un carattere ed un carisma forgiato in circa dieci anni di vita del progetto. Ne consegue un ascolto interessante, piacevole e senza troppi fronzoli lungo le undici tracce (più una) presentate come tasselli di un mosaico molto più grande: è musica suonata, capace di esprimere emozioni ed un carisma molto riconoscibile grazie alle convincenti performance in sala di registrazione da parte di tutte le figure coinvolte.
Questo disco ricorda l'importanza della musica come un percorso da portare avanti in forma collettiva; sound fresco nonostante le radici ben piantate negli anni '90 rappresentano un ottimo biglietto da visita per una realtà che di certo non ha bisogno d'essere scoperta solo oggi.
Buona prova firmata dai Supercollider.
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La recensione Nobody Anywhere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-09-25 00:00:00
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