Carico di carisma e influenzato da suoni dall'estero, il disco di Pearz si rivela una wave d'ascolto da non sottovalutare
È davvero una casualità da benedire il fatto che io abbia ascoltato il disco di Francesco Perini, in arte Pearz, nel cuore di una notte figlia del martedì stanco che segna una transizione importante negli equilibri della settimana. L'artista nato a Firenze e di stanza a Londra, dopo aver sviluppato il proprio estro nella band The Hacienda, collezionando anche esperienze come session musician, ha deciso di mettersi in proprio regalandoci un piccolo scorcio di mondo onirico/intimista: il risultato è l'extended play “Nocturnal”, pubblicato per Annibale Records.
Cinque canzoni che racchiudono lo spirito errante ed inquieto di questo cavaliere armato con nu-jazz e suoni urban dalla netta matrice caleidoscopica ed eterogenea. L'ascolto inclina bene già dalle prime note, caratterizzate dal primo singolo intitolato “Caffè corretto” e rilasciato in estate, per poi radicarsi in ritmi ballabili e melodie che segnano una melodia freschissima, tesa a ravvivare gli animi dal grigiore autunnale. I riferimenti da tenere in considerazione sono altri, e bisogna dare un'occhiata alle influenze dall'estero fino a ricordare gli M+A: proiettati a loro volta verso suoni lontani dallo Stivale, come Pearz italiani sulla carta d'indentità ma dall'attitudine artistica decisamente internazionale.
A tratti disco tropicale, ma in sostanza esperienza sonora affascinante e carismatica, “Nocturnal” si rivela davvero una piacevole novità: Francesco Perini è maturo e lo dimostra grazie ad un prodotto discografico davvero ben riuscito e che merita una valanga d'ascolti. Noi ci mettiamo all'opera per quantificarne un bel po', perché li merita tutti.
Accogliamo il presente della musica, Pearz ce lo porta fino a casa.
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La recensione Nocturnal di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-20 00:00:00
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