Undici ondate di piccole perle sparse nel Tevere alla vigilia dei 30 anni
L'esordio discografico di Simone Patti in arte Sealow, classe 1993, si intitola Onde e genera 11 "ondate" indie-pop ispirate a Roma e all'Afro-beat, con produzioni di GuIRIE e Tommaso Colliva, oltre allo zampino di Roy Paci. Non è proprio cantautorato ma non è nemmeno soltanto rap: l'album, per la label Macro Beats (Ghemon, Mecna, Kiave), mischia i generi tra battiti in levare e suoni caraibici. Così si parte con la leggerezza d'amore del singolo Occhi da serpente, per attraversare l'elettro funky rappato di Baby Nuvole, l'Afro-trap di Lolita, la samba-reggae di 6Baby e il ritmo di Dancehall Boogie.
La traccia Ryanair è impreziosita dalla tromba, dal flicorno soprano, dagli arrangiamenti e dalla "direzione" di Roy Paci, oltre che dal trombone di Vito Scavo, mentre Oggi perdonami vanta la produzione di Tommaso Colliva e una ricca "band" di batteria, percussioni, chitarre elettriche ed acustiche, basso, rhodes, sassofoni, flauto, tromba, flicorno e trombone.
Nel disco c'è la Roma di Prati e del Gianicolo ("Questa notte ho dormito sotto un ponte di scuse. Le tue. Questa notte mi ha svegliato la tua orchestra di ‘se’..."), c'è l'immaginario della ganja e del mare (Onde) e c'è sempre una Baby o una Mamacita da cantare (Medicina).
Le parole sono intrecci di immagini, visioni, fotogrammi e frammenti come piccole perle sparse nel Tevere: i testi di Sealow danno vita a un linguaggio originale e personale, che magari non ha sempre un messaggio chiaro o impegnato da trasmettere ma di certo dipinge il ritratto di una generazione alla vigilia dei 30 anni ("Oggi non sento l'amore, perdonami..."). Il disco Onde rappresenta una bella novità, fresca e orecchiabile, che prova anche a reinventare la forma-canzone con strutture anarchiche.
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La recensione Onde di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-18 13:11:00
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