Ghemon nel cuore e la speranza nella voce
Quando parte "Cosa rimane", primo pezzo e title-track dell'ep d'esordio dei Black Out Band la prima cosa che ci è venuta in mente è stata "Ma quanto amore hanno questi trevigiani per Ghemon?". Già perché il delicato sposalizio tra soul e r&b più internazionale caro all'autore campano è qui riproposto con vivida evidenza. Eppure i Black Out Band nel prosieguo del loro ep invece di perseguire in questa deriva quasi "da cover band" (attenzione, abbiamo detto "quasi", quindi siamo abbastanza distanti da quest'immaginario) per abbracciare un pop-rock più personale, con punte di orchestrazioni niente male.
Certo, siamo davanti a un ep d'esordio con qualche inciampo di troppo, specie nella parte finale però la cosa che ci è rimasta addosso con maggiore vividezza è una sensazione positiva derivata dall'attitudine della band trevigiana. Amore per la musica, affetto, fin troppo, per i propri idoli e tanto, tantissimo piacere nel suonare assieme. Certe volte fare un disco è davvero una cosa semplice e i Black Out Band sono qui a dimostrarlo. La prossima volta ci aspettiamo, questo sì, un gradiente ancora maggiore di personalità e di capacità di scrivere e comporre pezzi "autonomi dai propri idoli". Ma intanto, anche in un pezzo derivativo come "Cosa rimane", dobbiamo ammettere che qualche pagliuzza dorata, durante il nostro setaccio, l'abbiamo trovata.
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La recensione Cosa Rimane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-22 08:21:43
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