"Quasaridioma" è un buon lavoro: niente di più, niente di meno
Quando dire che una cosa è normale significa che non sia tanto riuscita? Ce lo stavamo chiedendo quando in redazione abbiamo ascoltato "Quasaridioma di Luca Dell'Olio. Il disco del cantautore comasco trapiantato a Torino infatti ci è sembrato un lavoro normale: ovvero ben suonato, con qualche arrangiamento interessante, in special modo per le derive più psichedeliche del suo pop-rock acustico e con testi scritti con sapienza ma con pochi guizzi. Questo il nostro giudizio insomma: un lavoro normale per un artista che, almeno ad oggi, è normale. Tuttavia quest'assunto non vuole suonare come una critica o, peggio, una disistima nei confronti del comasco. Abbiamo definito normale il suo album perché, seppur in nuce si intravedano possibilità di netto miglioramento, il risultato si attesta su un netto, appunto, di quieta normalità.
Forse se avete giocato a Pokemon questo discorso vi suona più familiare: un pokemon come Kangaskhan è tutto fuorché debole (se poi pensate alla sua megavoluzione ancora di più) ed è di tipo normale. Il nostro augurio perciò per Luca Dell'Olio è che tale artista possa megaelversi anche lui. Al momento, ascoltando pezzi come "Hello to Never" l'impressione è che sia ancora allo "stato base" ma, come dicevamo prima, abbia statistiche in grado di riservarci delle belle sorprese in futuro.
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La recensione Quasaridioma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-07 00:00:00
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