Un simbolismo d'approccio riduzionista ci introduce ai sentimenti cantati da L'Altro Secolo. Il gioco funziona, ed apre lo scenario ad ulteriori sviluppi.
Dopo un iniziale, quanto fisiologico, periodo di rodaggio, Stefano Riggio focalizza la propria creatività attorno il progetto “L'Altro Secolo”, approcciando il finale di 2020 dando alle stampe “Vertici”, extended play distribuito da Artist First.
Sette tracce a comporre un cosmo musicale che, emblematicamente, riconduce all'altro secolo: dal cantautorato italiano degli anni '70 si prende un volo per atterrare in Inghilterra, infiammandoci con il brit pop della prima ora. Le melodie dell'artista milanese, più orientate verso l'analogico che il digitale, vivono nuclei tematici fatti di piccole cose, di un simbolismo leggero ma al tempo stesso incisivo: il sentimento dell'amore viene trattato con immagini, in pieno approccio riduzionista che porta a cancellare l'ampollosità dei discorsi e delle descrizioni.
Il gioco dei testi funziona, regalando una sferzata di innovazione in una scena troppo spesso ingabbiata nei crismi di genere e di pentagramma.
L'altro Secolo guarda al passato solo per prendere la rincorsa e battere il percorso di una nuova strada maestra: è pop nel senso di accessibile, leggero e raffinato ma allo stesso tempo robusto nel trattare le cose probabilmente più serie che possono capitarci durante quel casino che è la vita quotidiana. Questo disco è un punto di partenza per ulteriori sviluppi su questa linea.
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La recensione Vertici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-30 00:00:00
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