Si parte sempre così: alla ricerca di modi per rimorchiare le ragazze e darsi un tono, per poi finire a lavorare seriamente sulla propria musica fino a raggiungere la prima prova in studio discografico. Marco Colagrande, conosciuto come Moci, non è un'eccezione, ed il suo esordio è “Morbido”, un titolo che è anche un soprannome identitario, per Carosello Records.
Dieci episodi (più uno) parzialmente disvelati nel corso degli ultimi mesi con la pubblicazione dei singoli Pensieri Bellissimi, Primo Piano e Telegiornale: il cantautore romano è in costante bilico tra la musica autoriale e le schitarrate british, in un ideale doppio tra De Gregori ed Alex Turner. Il risultato è valido, con melodie malinconiche e quella giusta quantità di riverbero per rendere più mansueto un autunno terribile; questo disco approfondisce la pre-adolescenza e si compone come un diario personale di Moci e dei più recenti tre anni della sua esistenza a Roma Nord. Frammenti tanto intimi quanto condivisibili per elevarsi a liriche generazionali, a loro modo inclusive nonostante i grandi richiami a qualcosa che non sempre può (o vuole) essere spiegato.
I pensieri bellissimi plasmano un esordio da tenere in seria considerazione: Moci arriva a questo disco con idee artistiche chiare e cognizione nelle cose da dire. Scintille di pop dal taglio sartoriale pregiato che non possono essere ignorate. Presteremo con grande piacere i nostri timpani alle evoluzioni che verranno.
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