Swing al sapore di bourbon che trova una connotazione moderna. Belle sensazioni ascoltando La Città di Notte.
Ascoltare un disco ed immergersi in ambienti, colori e profumi di qualche decennio fa, quando le scarpe lucide rischiavano si spocarsi di cenere di sigaretta e gocce di bourbon destinare a saltare fuori da un bicchiere custodito con leggerezza, tra donne, risate ed effluvi di entusiasmo nelle notti che sapevano di proibito. Ecco le immagini, suggestive, che compongono l'universo artistico della band La Città di Notte, che presenta il disco omonimo, pubblicato da Talk About Records / Goodfellas.
Undici tracce dove il jazz, il blues e lo swing trovano un mix nuovo ma al tempo stesso rispettoso della tradizioni: da Muddy Waters a Luigi Tenco, da Mike Patton a Vinicio Capossela, la band sarda non perde le coordinate artistiche, ma è orientata alla perfezione per rinnovare i protocolli del cool jazz. Tra sonorità frenetiche ed episodi più introspettivi, lo spirito di Fred Buscaglione aleggia costantemente, venendo addirittura omaggiato nella canzone “Buscaglione”.
Ogni genere è cristallizzato in una precisa dimensione spazio-temporale, ma il lavoro sviluppato da La Città di Notte è di pregevole intenzione e risultato: all'alba di un nuovo decennio, che di sicuro non inizia tra i migliori auspici, c'è la possibilità di rinverdire i fasti di effusioni proibite e timori di proibizionismo.
Se ci chiudono tutto, possiamo consolarci con buona musica da clandestinità!
---
La recensione La Città di Notte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-12-11 00:00:00
COMMENTI