Può un politologo segnare il passo del presente sonoro? Karl Marx diventa un technofuturista, con la creatività di Amptek.
Alex Marenga naviga ormai da tre decenni nei campi artistici riconducibili alle sperimentazioni electro e tutto quello che ne consegue, in bilico tra ascolto e visione. Con il moniker Amptek firma un nuovo disco formato da brani inediti, il cui titolo è “Karl Marx Technofuturist”, rilasciato per Eclectic Productions / Feiyr.
È un album da quarantena, ma sfido chiunque a percepire accenni di tale fase di chiusura e distanziamento sociale nelle nove tracce che compongono l'elaborato complessivo: l'elettronica di Amptek trae ispirazione dalla visione politica di Karl Marx, abile a decifrare gli sviluppi indotti al capitalismo anche attraverso la tecnologia. Il politologo, in tale ottica, assurge ad autentico tecnofuturista, e fa il buono e cattivo tempo su suoni versatili, abili a percorrere i campi della techno, della IDM e del glitch attraverso tappeti sonori e sintetizzazioni pruriginose quanto bastano.
È un'esperienza d'ascolto immersiva, con il nostro ad espletare il funerale delle note analogiche per una liturgia secolare di campionazioni e vivacità digitale: il futuro è presente, e la risultante di un disco così completo e complesso ci fa riflettere su quanto sia alto il novero delle possibilità messo a disposizione da computer e macchine che di fatto sostituiscono la presenza umana.
Amptek con la sua arte ha centrato il punto, nel 2020.
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La recensione Karl Marx Technofuturist di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-25 00:12:04
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