Il bello della vita è che se sei di Bergamo non devi per forza passare i tuoi giorni a rimpinzarti di polenta con gli osei. Puoi evadere, lasciare il natio borgo selvaggio e scoprire mondi nuovi. Fino a farti un giro (che importa se solo virtuale) nel nord-America alla ricerca delle proprie radici musicali. E rifugiarsi poi nel nord-est della penisola e spedire una cartolina di saluti.
È da Padova, con l'aiuto di Giulio Favero degli One Dimensional Man, che i The Union Freego hanno registrato "Greetings from the NE", quella che essi stessi definiscono come la loro cartolina in bianco e nero. Che non fa altro che rappresentare paesaggi di un'America polverosa, stretta d'assedio tra il sogno di una frontiera agonizzante e il terrore di una perdita dell'innocenza ormai conclamata. Per questo il suono dei TUF è sghembo e non rassicurante: non ha i muscoli del Boss ma la fiera fragilità dell'indie-rock, mutuato dai Pearl Jam e dai Palace.
E' un disco diviso a metà: prima le ballate acustiche di "Something's Wrong" e "Red Hot Summer Weekends" (che potrebbero rientrare nel file alt-country.doc), l'elettricità bagnata da un rivolo d'ennui di "Judo" e "Jesus & Judah" dall'altra. Se la cavano bene in entrambi i casi i ragazzi, con architetture scheletriche che non rinunciano alla melodia e testi a tratti surreali ("Gesù Cristo guida un'auto in direzione del nulla…"). TUF: un nome da appuntare da qualche parte.
Greetings From The NE by theunionfreego---
La recensione Greetings from the NE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-12-01 00:00:00
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