Mediterraneo è il titolo del primo lavoro di Vespro, al secolo Emanuele Daniele Ruffo cantante napoletano classe '96. Di notevole in questo disco vi è la grande armonia che si respira e si percepisce tra la strumentale e la gran bella voce di Vespro.
L'EP è una sorta di concept album dedicato ad una gamma di emozioni come la solitudine, l'insicurezza ed il vuoto che lasciano dietro di sé il tempo ed il mutare delle relazione umane.
A tratti è il testo a svolgere il ruolo da protagonista. Abilissimo paroliere Vespro è in grado di far scaturire nell'ascoltatore pressoché le medesime sensazioni che egli stesso provava in fase di scrittura. “Fa come se non ci fossimo incontrati mai” e altri estratti hanno lo stesso effetto di una pugnalata in quanti abbiamo provato, anche lontanamente, a vivere delle situazioni affini a quelle raccolte e raccontate in questo lavoro.
La voce, l'abbiamo detto, è straordinaria. Riesce a coprire un buon numero di ottave e questo gli consente di passare da suoni gravi a suoni molto più acuti, come succede nelle battute iniziali di Anch'io. Il risultato è davvero buono e, senza costituire una novità, rende il disco estremamente interessante e sorprendente. Già dai primi ascolti.
Da ascoltatore l'effettatissima intro di Vento sulle ferite ed il conseguente attacco di Vespro, questa volta senza effetti, a sottolineare la potenza di una voce e di un cantato così.
Valida la strumentale: è sempre leggerissima ma ben curata, dalle campioni di piano più delicati a suoni più elettronici. Crea lo scenario R'n'B ideale per accogliere la voce, senz'altro il vero protagonista del disco.
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