"Compromesso" è il primo capitolo di una trilogia che i VEMM, creatura sonica ideata da Emanuele Luigi Andolfi, centreranno su "un viaggio di formazione auto-indotto, a tratti onirico, della protagonista Elea. Attraverso il suo diario, Elea dialoga con varie sfaccettature di sé. Essendo una liceale colma di dubbi, si pone molte domande e riflette sull’esistenza umana e il rapporto fra l’essere umano e l’universo". Chiaro quindi come la band romana, anche grazie a un sapiente mix di cantautorato, jazz e musica progressive abbia molte ambizioni. E in questa prima istanza molto del loro valore è toccabile con mano, diciamo così: innanzi tutto arrangiamenti sopraffini, come nel caso di "Realtà/Ricerca" ma anche grande cura per i testi, che sono contraddistinti da una profondità e da una ricchezza di contenuti rari. Ecco proprio dai testi possiamo incominciare per segnalare invece le cose che funzionano meno in questo primo capitolo.
Infatti se la parte testuale è certamente buona, specialmente nella seconda parte del disco, l'eccessiva verbosità appesantisce un po' il quadro generale. Quadro, per altro, che, come abbiamo ricordato prima non è certamente "alleggerito" da arrangiamento di alta scuola ma che sono davvero molto barocchi. Quindi è quasi scontato come per approcciarsi al lavoro dei romani occorra la massima attenzione: una minima distrazione potrebbe fatale. Ma se aguzzerete la vista e l'ingegno, la prima tappa del viaggio sarà molto interessante.
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