Suoni di un'oscura e inquietante contemporaneità
Abbiamo iniziato ad ascoltare "A Desert Displays" dei Chelidon Frame una mattina, piuttosto fredda, di inizio ottobre. Fuori Milano pareva immobile, come in attesa di una grande paura che si credeva scongiurata più o meno per sempre e che invece era tornata, se non più forte di prima, presente come allora. E intanto, mentre ci stavamo perdendo in questi pensieri bui, è partita "And Numerbers Are Mortal", la terza traccia del progetto milanese. Siamo rimasti super colpiti, praticamente attoniti: quella sonorizzazione era come se ci avesse scoperchiato la testa e il petto e letto dentro, messo in musica le nostre ansie, paure e timori più profondi.
Alle volte la musica, specie se quella "buona", fa questo effetto e, come avete capito, non sempre è positivo ma è "giusto" sia così. I Chelidon Frame, che portano avanti ormai da anni il loro personalissimo progetto di "racconto sonoro del reale", in questo nuovo capitolo del romanzo in musica aggiungono un tassello molto importante e davvero inquietante.
Pezzi come la già citata "And Numerbers Are Mortal" stanno difatti lì a confermarlo: coerenza nei suoni, minimalismo elettronico che si dimostra più possente e distruttivo di tanta musica dozzinale e un'idea di musica ferrea, magari non semplice, ma solidissima. Bravissimi.
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La recensione A Desert Displays di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-10-21 08:01:19
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