La via italiana all'avantpop si allarga, e il cuore sospira.
Qualche mese fa vi avevamo presentato Clio and Maurice come "la via italiana all'avantpop". Violino e voce conditi da campionamenti ed elettronica, il duo milanese lasciava pieni di stupore solamente con due singoli e una cover. Fragile è il loro primo ep, ed è solamente un'espansione di quella sensazione. Siamo davvero davanti a qualcosa di prezioso e vero.
La bellezza di questa musica sta proprio lì: nella fragilità con cui le frasi si susseguono, a tastoni. Fa quasi spavento andar avanti nell'ascolto, perchè non siamo mai certi di cosa ci sarà dopo. E quando quel dopo arriva trascina con sè solo tanta emozione, e viene da piangere. A dirotto proprio.
La voce di Clio e il violino di Martin sono due tessuti, di colore complementare. Hanno un suono carnosissimo, che si materializza sempre, così come diventa materiale ogni parola cantata. Tanti macigni ben dosati che affrontano traumi, e fanno richieste. Attesa, luce, silenzio. Qualcosa si è rotto, e per questo Clio canta; per non far fuoriuscire tutto invano.
L'atmosfera di Fragile si sviluppa piano verso l'ignoto, e dai pizzicati iniziali si finisce verso la rarefazione totale, verso strutture sempre meno visibili. Blue è un pezzo freddo, come il colore che lo titola; una perdita di coscienza quasi totale che traghetta in un finale strano, forse incomprensibile, quasi votivo.
È molto difficile essere così pieni di riferimenti e lo stesso trovare una cifra stilistica personale così forte. Non sembra così difficile però ascoltando Clio and Maurice. Tanta bravura, tanta naturalezza, che il cuore non può far altro che sospirare.
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La recensione Fragile EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-11-07 19:16:51
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